Eppure di anomalo c’è poco, visto che si sta a contatto con la natura. Umberto Bottan, classe 1932, lo fa dal lontano 1952. Da allora ogni anno, da maggio a settembre, le aziende agricole di Maccarese e dintorni si sono avvalse delle sue preziose mani. “Quando iniziai mi faceva scuola un agricoltore che veniva da Mantova – ricorda Umberto, chiamato da tutti Berto – E la notte ne approfittavo per andare a rubare qualche anguria. Credevo di non essere visto da nessuno, eppure una volta un agricoltore mi disse che voleva parlarmi. Andai all’appuntamento dove mi venne chiesto di far vedere “come staccavo i cocomeri di notte”, visto che portavo via sempre quelli più buoni”. Una dimostrazione che Berto fece con tranquillità e ancora una volta prese le angurie migliori. “A quel punto l’agricoltore mi disse che persone come me in quel campo non ce ne erano molte – ricorda Berto – E così da quel giorno ho iniziato a lavorare per lui e quindi anche per gli altri”. L’anguria deve essere raccolta nel momento giusto, quando è matura, se resta troppo nel campo aumentano gli zuccheri e perde piacevolezza al palato. Ma come si fa a capire quando è scaduto il tempo? Bisogna osservare quando la pruina, ovvero quella specie di cera che riveste i frutti e li rende impermeabili, scompare. Poi quando il penducolo che porta il frutto si secca e la buccia sulla terra ingiallisce.  Questi sono in linea di massima le indicazioni generali, ma Berto ha un metodo tutto suo. “Per capire se il cocomero ha la giusta maturazione non faccio altro che bussare sul frutto – spiega Berto – a seconda del rumore decido se è arrivato il momento della raccolta”. Almeno all’inizio faceva così, poi nel corso dei suoi 59 anni di attività ha instaurato una sorta di feeling con ettari e ettari di cocomeri. Tanto che adesso solo con una occhiata capisce quali bisogna staccare. E per dimostrare tutta la sua professionalità, a volte ne apre uno nel mucchio e spicca il rosso vivo dell’anguria. “È da sempre un lavoro poco redditizio – sottolinea Berto – ma ce l’ho sempre avuto nel sangue e non ho fatto altro che seguire e assecondare questo mio dono. Non appena vedo i primi raggi di sole del mattino vado subito in mezzo ai campi, non riuscirei a starne lontano. Perché oltre che un lavoro per me, adesso che ho quasi 79 anni, è essenzialmente passione”. E con la roncola in mano, ora anche con l’aiuto di un bastone per facilitare il lavoro, macina ogni giorno ettari e ettari alla ricerca del cocomero zuccherino, pronto da portare in tavola. Parola di Berto.