Serve una visione d’insieme per riprogrammare omissioni e disattenzioni di uno sviluppo urbanistico troppo “spontaneo”

Caro direttore, torno a parlarti di futuribile. Capisco bene la tua intima diffidenza a guardare al futuro, quando evidenti e pressanti esigenze attuali restano da troppo tempo disattese. Sai bene quanto io stesso mi sia speso, anche su Qui Fregene, per denunciare fatti e cause delle omissioni e disattenzioni che affliggono Fregene, così gravi e numerose da costituire una reale tendenza al degrado cittadino. Sono però convinto che denunce e proteste, pur necessarie e meritorie, debbano avere a riferimento qualche visione d’insieme, che non resti inespressa e non esposta ai più diversi suggerimenti e pareri. Visioni d’insieme che valgano anche a orientare la Pubblica Amministrazione nelle scelte di soluzioni e priorità. Guardo ad alcuni dei tanti risultati negativi del nostro sviluppo “spontaneo”:
– l’assenza di una zona che si possa indicare come urbanisticamente rilevante;
– viale Castellammare ridotto a carrareccia percorsa da qualunque tipo di automezzo, ivi inclusi enormi autobotti cariche di gas liquefatti e di carburanti, autobetoniere, grandi “tir”;
– sul viale Castellammare due stazioni di rifornimento auto si fronteggiano tra via Rapallo e via Varazze, in uno spazio contiguo alla Pineta, prossimo a bar e ristoranti rinomati, negozi di pregio, farmacia, banca. In breve, due stazioni di servizio auto che occupano impropriamente un grande spazio cittadino, riducendolo a disperante immagine di un quadro di Hopper.

Quali possono essere le proposte urbanistiche dettate da tali constatazioni:

– per rendere “civile” e “cittadino” il viale Castellammare, è ineludibile e anche urgente una circonvallazione esterna che si faccia carico dei trasporti pesanti. Non è facile ubicarla: come ogni problema, la soluzione sta nello studio e nella determinazione. Non era più facile risolvere la viabilità a Fiumicino Centro!

– “stazioni di servizio” non debbono occupare spazi centrali bene adatti ad accogliere, ad esempio, una piazza decorosamente “cittadina”. Con la dovuta considerazione per gli interessi dei concessionari di quegli impianti e in tempi coerenti con la vita e il valore delle concessioni, la P.A. dovrebbe programmare lo spostamento di simili sevizi fuori della parte di Fregene che si è nel tempo qualificata per essere “cittadina”.

– Contro l’invasione indiscriminata di auto lasciate in sosta ovunque, occorre studiare e realizzare idonei parcheggi, custoditi e serviti da apposite navette che offrano, almeno in estate, ai visitatori bene intenzionati la possibilità di lasciare le auto in modo preordinato; solo dopo si potrà contare su controlli efficaci.

Visioni troppo ambiziose? Non credo proprio. Riguardano un futuro la cui sorte dipende da quanto si sia tempestivamente e correttamente visto e preteso.

di Leonardo Rotundi