Trascorso un anno dall’inaugurazione della nuova sede della Scuola San Giusto di Fregene, preso atto delle condizioni acustiche inadeguate all’interno della stessa, nella consapevolezza che un ambiente rumoroso influisce negativamente sia sugli alunni sia sugli insegnanti, i sottoscritti firmatari della presente lettera chiedono che vengano presi i necessari provvedimenti volti a risolvere il problema riscontrato”. Questo il testo della petizione avviata lo scorso dicembre da alcuni genitori. In seguito all’avvio della raccolta delle firme, nello stesso mese, si è svolto un sopralluogo da parte dei tecnici dell’amministrazione comunale e della Direzione scolastica, nel quale si è parlato di un intervento di mitigazione del problema acustico, ma ne restano incerti sia i tempi sia i modi. Si è inoltre concentrata l’attenzione all’ambiente della mensa scolastica, dove il fenomeno è più evidente. E’ in realtà altrettanto importante negli altri ambienti scolastici: nell’auditorium, dove l’acustica è requisito essenziale; nelle aule, dove si trascorre il maggior numero di ore e dove avviene il processo didattico-formativo. La raccolta delle firme, che ha raggiunto ad oggi più di 280 sottoscrizioni, prosegue e verrà presentata all’amministrazione per sollecitare un’efficace risoluzione del problema, visto che ormai è quasi trascorso il secondo anno dall’inaugurazione della struttura. Il primo passo da fare è una campagna di misurazioni, condotta secondo la normativa vigente, che individui l’entità del problema nei vari ambienti e i possibili interventi. Come attestato da numerosi studi, facilmente reperibili anche on line, la carenza dei requisiti acustici prescritti dalla normativa già esistente e troppo spesso disattesa, implica l’aumentare del rischio di problemi comportamentali e di apprendimento, accanto ad un maggiore stress anche nel corpo insegnante e non docente. L’esposizione ad un ambiente continuamente rumoroso può infatti accentuare comportamenti più aggressivi o di eccessiva chiusura, determinare una diminuzione dell’attenzione e della capacità di apprendimento, interferire nel rapporto tra l’insegnante e gli alunni. Il problema è aggravato nel caso di bambini che frequentano i primi anni, quando cioè si pongono le basi della acquisizione del linguaggio. Infatti il ‘rimbombo’ provoca una sovrapposizione dei suoni e quindi delle sillabe, impedendone una nitida percezione e il corretto apprendimento. D’altra parte per gli insegnanti c’è un maggiore stress dovuto al rumore stesso e alle più frequenti situazioni difficili che si presentano. Ciò porta ad un maggior affaticamento e ad una minore serenità. Convinti che è nella scuola il periodo basilare per la formazione delle persone, e quindi dei cittadini, invitiamo tutti a considerare la rilevanza del problema. Federica Rotundi