“L’erosione è causata dalla cementificazione di litorali e fiumi, la Regione convochi un tavolo tecnico per programmare gli interventi necessari”. Da più parti sulla costa laziale, sono arrivate nei ultimi periodi le segnalazioni di spiagge fortemente devastate dall’erosione invernale, tanto da aver lasciato arenili senza sabbia e strutture balneari quasi in acqua. A Fregene, nel comune di Fiumicino, le immagini più impattanti del fenomeno. Legambiente Lazio chiede alla Regione l’immediata convocazione di un tavolo tecnico per poter programmare collegialmente gli interventi anti-erosione indispensabili. “L’erosione che ha colpito con forza la nostra costa è causata dalla cementificazione dei litorali e dei corsi dei fiumi – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – Chiediamo l’intervento della Regione perché convochi velocemente un tavolo tecnico con associazioni, balneari, amministrazioni ed esperti, al fine di avviare interventi utili a frenare il fenomeno, mettendo insieme le competenze necessarie: va fatto un ragionamento di sistema su tutto il litorale e non interventi spot come è accaduto fin’ora che sono solo uno spreco di soldi e fanno danni all’ambiente e all’economia. In passato sono state letteralmente buttate a mare troppe risorse in ripascimenti sabbiosi di durata irrisoria o progetti di frangiflutti perpendicolari e paralleli alla costa, senza aver mai dato una risposta seria. L’erosione arriva per colpa del cemento in mare e sulle coste che fa sparire gli ambienti dunali e le praterie di Posidonia, così come per l’impermeabilizzazione degli alvei fluviali che non permettono più nessun apporto detritico; è inutile affrontarla con progetti di strutture in mare se non si mette in cantiere l’abbattimento del cemento sulla costa e la rinaturalizzazione dei fiumi, a partire dalla creazione del Parco Interregionale del Tevere”.
“La situazione più drammatica si registra probabilmente a Fregene – aggiunge Sebastiano Venneri della segreteria nazionale di Legambiente – dove nel volgere di pochi anni sono spariti circa 100 metri lineari di spiaggia per un totale di oltre un milione di metri cubi di sabbia. Il caso Fregene può considerarsi paradigmatico per la serie di errori commessi nel realizzare opere inutili sul litorale fino allo scellerato pennello costruito solo due mesi fa a protezione di un’area dunale ormai sparita che ha dato il colpo mortale alla spiaggia di Fregene sud. Discutibili ci sembrano inoltre anche le ipotesi di mastodontiche opere di protezione e procedure amministrative cui si vorrebbe mettere mano nelle prossime settimane”.