Questo significa che c’è bisogno di una autorizzazione specifica da parte dell’autorità tutoria per ogni trasformazione dei territori e dell’edilizia esistente e ogni nuova costruzione. Bisogna infatti dimostrare, attraverso la presentazione di un piano di utilizzazione aziendale, la necessità delle opere da realizzare. Necessità che secondo l’ente “dovrebbe comunque riguardare opere con fini agricoli”. “Un milione di metri cubi per centri commerciali, hotel e uffici non c’entrano nulla con il potenziamento del servizio passeggeri dell’aeroporto di Roma Fiumicino, le piste esistenti potrebbero supportare un eventuale e giustificato aumento dei voli – dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio. L’associazione ambientalista in un esposto inviato all’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, di lavori, servizi, forniture, inviato per conoscenza anche al Direttore generale di Enac e a quello di AdR Spa, chiede di adottare tutti i provvedimenti più opportuni “per impedire azioni che provocherebbero danneggiamenti alle aree interessate”.
“Le stesse aree – spiega Legambiente Lazio in un comunicato – sono sottoposte anche ad altri vincoli, ben noti ad AdR al momento della redazione del bando, e infatti riportati nei riferimenti allo studio ambientale. Basti per tutti il piccolo particolare che l’area è inclusa nel perimetro della Riserva Statale del Litorale Romano, con conseguente divieto di realizzare interventi di trasformazione e ulteriore urbanizzazione del territorio”.
“È sconcertante solo pensare di utilizzare 1.300 ettari delle aree agricole della Riserva del Litorale per l’ampliamento del “Leonardo Da Vinci” – prosegue il presidente dell’associazione – il bando per il Masterplan sfiora il ridicolo quando evidenzia i numerosi vincoli presenti sul territorio e poi chiede a chi redigerà il piano di pensare a qualcosa di impossibilmente’compatibile”. “L’ampliamento si conferma ogni giorno di più come una mega operazione tutta giocata sulla rendita immobiliare con un ruolo determinante di chi è sia azionista della Maccarese SpA che di AdR”, conclude Parlati.
L’associazione ambientalista ha inviato anche un secondo esposto – questa volta indirizzato al Corpo Forestale dello Stato, al Sindaco di Fiumicino Mario Canapini e agli assessori all’Ambiente di Regione e Provincia di Roma, Marco Mattei e Michele Civita – per sapere chi e perché sta effettuando dei carotaggi che stanno danneggiando l’habitat naturale in diverse aree di Maccarese anch’esse in parte incluse nel perimetro della Riserva del Litorale Romano, ovvero: viale di Porto, via delle Idrovore, via dell’Olivetello, via Campo Salino e via della Trigolana. (Romatoday)