Ben 4.800 ettari nella Capitale con un incremento del 12% e 400 ettari a Fiumicino con un incremento del 10%. È questo il dato emblematico che evidenzia uno studio originale e inedito presentato nell’Ambito del rapporto annuale Ambiente Italia di Legambiente, ieri mattina presso la Provincia di Roma. Eppure paradossalmente nel 2009 Roma e’ stata in testa alla classifica delle città con il maggior numero di case vuote con 245.142 abitazioni inutilizzate ed ha anche avuto il maggior numero di sfratti eseguiti, ben 8.729.
“In quindici anni tra Roma e Fiumicino il suolo ad uso urbano si e’ mangiato una superficie verde pari a quella dell’intero comune di Bolzano, una media di 150 metri quadrati di suoli trasformati per ogni nuovo abitante, numeri incredibili che hanno contribuito a peggiorare la qualita’ della vita in citta’ e richiedono un forte ripensamento delle scelte urbanistiche piuttosto che nuove assurde proposte di edificazione o beceri piani casa” – afferma Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio. “In questo decennio, nonostante il lavoro svolto nella fase di approvazione del piano regolatore e le molte criticita’ sempre sottolineate da Legambiente e da molti comitati, sono nati grandi quartieri, sfavillanti centri commerciali e grandi strade che hanno consumato aree preziose della citta’, senza rispondere alla domanda di casa per le fasce deboli e senza in sostanza invertire la tendenza al centralismo piuttosto che al policentrismo della Capitale, anzi spesso deportando i residenti in quartieri spesso privi di qualsiasi disegno identitario, con bassa qualita’ dell’edificato e senza adeguati mezzi di trasporto su ferro”.
La trasformazione ha, infatti, interessato in particolare suoli agricoli ma anche importanti porzioni di aree naturali: sono scomparsi 4.384 ettari di aree agricole, il 13% del totale, e 416 di bosco e vegetazione riparia.