Lavoro condiviso, noi ci siamo

Lasciando da parte ciò che sembrano considerazioni personali su cui mi astengo dal rispondere, visto oltretutto che da quanto mi dici, condividiamo gli stessi valori, mi soffermo invece con piacere a rispondere alle domande che mi vengono poste e a specificare alcuni dettagli.
Il primo è che nessun Lupo è di nessuno. In quanto fauna selvatica si tratta di bene indisponibile dello Stato. Il lupo che si aggira a Castel di Guido, come tutti i lupi e come spiegavo nel mio articolo, ha un areale ben più ampio. Per due anni abbiamo monitorato la sua presenza in Oasi perchè, come associazione di volontariato, quell’area gestiamo e non avevamo soldi e mezzi per monitorare 120kmq (home-range di un lupo). In ogni caso abbiamo sempre avuto contatti diretti e indiretti con le aziende limitrofe a Castel di Guido, abbiamo raccolto le dichiarazioni dei danni presentati alla Riserva Naturale Statale del Litorale Romano e non c’è mai risultato una richiesta di indennizzo per danni da predatore, ma soltanto tante da cinghiale. Tra i “compiti” che ci siamo dati fin dall’inizio nel nostro gruppo di lavoro però c’è stato anche quello di tenere d’occhio giornali locali e notiziari per sapere se ci fossero segnalazioni di qualche genere, dove i nostri mezzi non riuscivano ad arrivare. Quando a novembre abbiamo letto su fregeneonline che veniva segnalata una predazione a Tragliata abbiamo contattato l’Azienda Scorsolini e siamo stati gentilmente accolti ben due volte per effettuare sopralluoghi, abbiamo monitorato con una fototrappola, abbiamo raccolto e conservato escrementi rinvenuti con la speranza che avessimo l’occasione di poterli un giorno analizzare ed avere un punto di inizio per un monitoraggio nella zona. Durante un convegno a Subiaco proprio sul lupo abbiamo portato all’attenzione della Provincia di Roma la situazione della zona Tragliata/Castel di Guido. In quell’occasione abbiamo conosciuto la dott.ssa Maragliano della Asl RmD. Pochi giorni dopo, la Viglilia di Natale, siamo stati chiamati proprio da lei per la questione dei bocconi avvelenati. Lo stesso gruppo di volontari ha preso contatto con i cacciatori di Aranova a cui sono deceduti 4 cani da caccia per questo scellerato gesto. Da loro abbiamo ottenuto le indicazioni e siamo andati ad effettuare la bonifica dell’area in questione. Sempre l’Oasi LIPU Castel di Guido si è preoccupata di consegnare il materiale rinvenuto alla polizia provinciale di fiumicino e sporgere denuncia contro ignoti. Di nuovo come Responsabile dell’Oasi LIPU Castel di Guido mi sono incaricata di informare formalmente tutte le istituzioni (CFS, Comune di Fiumicino, Carabinieri, ASL ecc) per avviare l’Ordinanza Ministeriale che prevede una bonifica con mezzi idonei e una tabellazione dell’area per motivi di sicurezza, richiesta che è caduta nel vuoto. Di tutto questo aggiorniamo settimanalmente l’Università La Sapienza di Roma nella persona del dott.Ciucci e l’IZS di Lazio e Toscana che porta avanti per noi l’analisi genetiche.
Il 4 febbraio abbiamo reso pubblico durante la tavola rotonda organizzata dalla ASL a Maccarese a tutti i rappresentati del territorio presenti, quanto sto riportando finora (tanto per specificare che nulla è segreto) e abbiamo avuto modo di conoscere il pensiero e la sacrosanta preoccupazione di tanti altri allevatori presenti.
La scorsa settimana a seguito di altra segnalazione di predazione abbiamo contattato e siamo stati accolti nell’Azienda Castel Lombardo. Tutto questo, per riprendere le tue parole, è ben fuori il nostro “recinto” perchè lo sappiamo meglio degli altri che la famosa Natura in cui crediamo, quella reale, confini amministrativi, di proprietà private, non ne ha.  
La ricerca si fa per gestire un territorio, se non si conosce non è impossibile fare le scelte giuste e noi mettiamo le nostre informazioni a disposizione della comunità. 
Auspichiamo noi prima di tutti un lavoro condiviso, un processo partecipativo, che veda coinvolto il mondo agricolo, ambientalista, venatorio e le istituzioni tutte. I mezzi di informazione hanno un ruolo fondamentale a riguardo: segnalare un problema, un conflitto, è un invito a sedersi al tavolo, ognuno con il suo interesse da difendere. Sono i toni allarmistici che contestiamo, che fanno gioco su emozioni, sentimenti, di un pubblico terzo che è sempre più spesso lontano dalla realtà naturale per scelta o per costrizione ma che vive il territorio, toni che pensiamo non conducano alla lucida ragionevolezza necessaria per risolvere i problemi. Tutto qui.
Detto ciò ti chiederei personalmente, se ne hai voglia, di accompagnarci in una giornata di monitoraggio in Oasi o anche fuori per vedere con i tuoi occhi e capire di cosa stiamo parlando.

Alessia De Lorenzis
Resp. Oasi LIPU Castel di Guido

Allora avanti insieme 
Allora forse il nostro lavoro non è stato così inutile. La segnalazione del problema è un fatto importante non solo per gli allevatori ma anche per la tutela dei lupi, l’anello debole della catena, che nel silenzio possono essere colpiti con molta facilità. Smontare pezzo per pezzo questo clima di isolamento e contrapposizione, ci è sembrato fin dall’inizio un impegno da prendere, frontalmente.
Continuiamo in questa direzione, abbiamo già preso contatto con l’amministrazione comunale, gli allevatori, gli agricoltori, le associazioni ambientaliste, per fare a breve un altro incontro in cui si possa cominciare a delineare, sulla base di esperienze di altre località e prerogative territoriali, delle possibili soluzioni di convivenza all’interno della Riserva. In attesa di questo benedetto regolamento che manca dal 1996. Se vorrete partecipare, sarete ospiti graditi. 

Riguardo al tuo invito verrò volentieri nell’Oasi. 

Fabrizio Monaco