Rubens Bertuccio, Emanuele Fratari, Daniela e Paolo Reggiani hanno passato giorni intensi in una tendopoli del capoluogo così duramente colpita dal sisma della scorsa settimana. Sopportando anche i disagi della prima ora dormendo nel mitico Kangoo azzurro dell’associazione e mangiando scatolette di cui si erano preventivamente dotati. Poi, per Pasqua, il ritorno a casa stanchi e un po’ cotti dal sole ma felici di aver rappresentato un avamposto importante per progettare l’impegno nel medio e lungo periodo di cui ci sarà certamente bisogno. E una lunga lista di volontari si è già messa a disposizione del presidente Vincenzo Bauco, orgoglioso una volta di più di quella che ama definire "La mejo gioventù", per portare il proprio contributo a chi soffre. Ma dalla sede centrale operativa dell’Unitalsi si invitano i volontari a pazientare per non congestionare le strutture di accoglienza che in questo momento vedono un numero persino eccessivo di personale volontario. (LDG)