Il Prof. Gianni Tamino, docente di biologia presso l’Università di Padova, la Dott.ssa Antonella Litta e il Dott. Mauro Mocci dell’ISDE, hanno confermato tutte le ragioni delle opposizioni alla realizzazione di impianti a biogas a Maccarese. “Tutti i relatori hanno posto l’accento sulle strettissime connessioni fra ambiente, inquinamento e salute illustrando nel contempo le criticità legate al tipo di impianto (la digestione anaerobica sia da biomassa da colture agricole che da rifiuto organico), collegato alla produzione di energia e di digestato, catturando l’interesse della platea in sala, oltre 200 persone che hanno seguito con attenzione gli interventi – fanno notare i membri di Rifiuti Zero Fiumicino –  Tutti i relatori hanno messo in evidenza la necessità che le comunità possano disporre di dati aggiornati sulla qualità dell’aria, dell’acqua, del suolo e del sottosuolo per evitare che sui territori vengano realizzati impianti inquinanti che possano in qualche misura peggiorare una situazione già compromessa ed avere ripercussioni pesanti sulla salute dei cittadini, in particolar modo dei soggetti più deboli e vulnerabili: i bambini e gli anziani (come potrebbe avvenire nel nostro Comune che e’ classificato dalla Regione Lazio quale comune dove gia’ si e’ verificato il superamento del limite di legge per almeno un inquinante).  La Dott.ssa Litta ed il Dott. Mocci hanno spiegato come già nel grembo materno i feti siano esposti all’aggressione degli agenti inquinanti e di come tali sostanze possano agire non solo nello scatenare patologie gravi anche tumorali ma provocare mutazioni di tipo genetico.  Più volte è stato ricordato il ruolo fondamentale del Sindaco che per legge e’ responsabile della salute dei suoi concittadini, sono stati richiamati gli articoli della nostra Costituzione: l’art.9 “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”, l’ Art. 32 “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”, gli articoli 41,42,43,44, che disciplinano la libera impresa e la proprietà privata mettendole in relazione all’utilità sociale dell’attività stessa, sono state ricordate le normative nazionali ed europee che regolano il ciclo dei rifiuti ponendo al primo posto la riduzione, azione determinante che viene nei fatti ignorata e sottovalutata dalla maggior parte delle amministrazioni. L’intervento del Prof. Tamino si è focalizzato sulle connessioni fra energia e rifiuti che vengono forzatamente accentuate dai Certificati Verdi, incentivi economici che finanziano gli impianti energetici da fonte rinnovabile (fondi versati da noi cittadini con la bolletta elettrica). Il Professore ha illustrato, dati alla mano, che l’Italia non ha necessità di nuovi impianti in quanto la produzione energetica italiana e’ ampiamente superiore al fabbisogno e che quindi, eventuali nuovi impianti, dovrebbero andare a sostituire quelli già esistenti e da dismettere. Una giornata dedicata all’informazione scientifica e medica che grazie all’autorevolezza e alla estrema semplicità espositiva dei relatori e’ riuscita a fornire a tutto il pubblico strumenti essenziali per capire cosa vorrebbero realizzare nei nostri territori e come possiamo difenderci. Un solo rammarico: al convegno era stato invitato anche il nostro Sindaco che, anche stavolta, ha preferito non intervenire”.