Chiaro il capitolato che spiega nei dettagli le regole, da un lato gli oneri del concessionario, dall’altro quali sono le attività che possono essere predisposte nel parco. I soggetti ammessi alla gara sono imprese individuali, società commerciali, cooperative, onlus e consorzi. Se il Comune garantisce in partenza un contributo annuo per le spese di gestione pari a 15 mila euro – che può essere ribassato in gara – la lista degli obblighi per la manutenzione ordinaria dell’area è impegnativa. Chi vincerà la gara dovrà occuparsi di 22 ettari di verde pubblico attrezzato, compresi i manufatti e gli impianti esistenti, di tutte le attrezzature e delle recinzioni. In particolare del taglio periodico dell’erba (almeno 6 stralci l’anno) e della eliminazione della vegetazione – alla pubblica amministrazione il compito della potatura degli alberi – poi delle riparazioni, della pulizia dell’area, dell’apertura e chiusura dei cancelli, della manutenzione dei giochi per i bambini. Il concessionario potrà raccogliere risorse dall’organizzazione di eventi e servizi al pubblico, ma solo con strutture “di facile rimozione” e di durata non superiore ai 30 giorni. Niente strutture fisse quindi di commercio, anche l’eventuale servizio bar e ristoro dovrà essere svolto su “mezzi mobili”. Altro introito per il privato potrà arrivare dalla cartellonistica pubblicitaria interna alla pineta che dovrà essere autorizzata preventivamente.  Comunque l’amministrazione si riserva la possibilità di utilizzare il parco, direttamente o si richiesta di associazioni, “per manifestazioni di interesse pubblico per un massimo di 30 giorni l’anno”.