Giovedì 8 luglio 2021 alle ore 21.15 agli Archi dell’Immobiliare Bitelli sarà possibile assistere a uno spettacolo di teatro canzoni: “Poveri Vecchi Romantici“, con testi e musiche di Roberto Fulvi.

IL PROGRAMMA

Prologo
Poveri Vecchi Romantici
Luna di miele

I Quadro
Inizia il viaggio verso la libertà
Gente di strada

II Quadro
Crisi esistenziali
Anche se

III Quadro
Come un cowboy
West in Rock

VI Quadro
Il gioco e la consapevolezza
Stiamo lavorando per noi

V Quadro
Impossibile da capire
C’è la guerra

VI Quadro
Comandando la democrazia
Il mondo va a dritta

VII Quadro
Mamma! Come nascono i bambini?
Sono incinta

VIII Quadro
Oramai, non è solo mai
Oramai

IX Quadro
Ma vuoi mettere oggi?
Io so’ nato a Roma

Roberto Fulvi, Nero Vivace: Voce e chitarra
Rosamaria Scognamiglio, Rossa Tiziano: Voce recitante

LO SPETTACOLO

Sentendo il titolo può venir da pensare che si tratti di un’opera decadente dedicata alla pratica del rimpianto e della lamentazione. Chi superficialmente pensa questo è completamente fuori strada.
“Poveri Vecchi Romantici” ha tutt’altra filosofia.
Iniziando dal “Poveri”, che in parte significa sicuramente incompresi, in questo caso, al termine, va esteso anche il significato di “liberi”. Liberi da schemi mentali precostituiti; liberi da convenzioni di circostanza; liberi e senza timori di mostrarsi per quello che si è senza sofisticazioni o alterazioni. Senza peraltro dimenticare che, “poveri”, significa anche scevri, essenziali, spogliati dagli orpelli e inverosibilmente rivoluzionari.
Dopo aver ridato vita al “poveri” passiamo al “vecchi”.
“Vecchi” è un termine che la nostra società rifiuta totalmente. Tutt’al più, con molta moderazione, potrebbe accettare anziani.
Si dimentica che si diventa vecchi per attivare la filosofia del “poveri” sopra esposta. I cosiddetti “vecchi” sono più liberi dei giovani e possono prendere le distanze da tutto ciò che non gli interessa. Sono meno condizionabili e tendono a ragionare in maniera autonoma. Ma il vero punto di forza è rappresentato dal ruolo di memoria vivente del passato e della relativa saggezza acquisita con questa conoscenza. I “vecchi”, al pari dei “poveri”, sono spiriti liberi soprattutto se riescono a fare un cammino interiore che li affranchi dalla paura della morte così demonizzata oggi.
E concludiamo con il terzo sostantivo: “Romantici”.
Qui siamo all’apoteosi della ribellione sociale. In un mondo che impone regole che cancellano tutto ciò che di umano c’è nell’uomo il termine usato in questo testo, è addirittura provocatorio e antiprogressista. Lo dichiara il “Ministero della Verità”.
Ha un sapore ottocentesco carico di valenze sentimentali mielose e strascicate, inadeguate alla asettica mescolanza di scambi occasionali e indifferenziati, mentali e materiali, tipici della nostra epoca. In questo racconto, invece, è semplicemente un colore dell’anima. Un bagaglio da abbandonare gradatamente, lungo il cammino, man mano che se ne comprende il significato.
Obiettivo del viaggio, cioè dello spettacolo, è di individuare un criterio per la ricerca della verità tenendo presente che, le parole, le idee, i pensieri possono essere molteplici, come d’altra parte anche le sensazioni e le emozioni ma, la Verità, può essere sempre e soltanto una sola. A noi svelarla. Buon viaggio a tutti!

L’appuntamento è presso gli Archi di Bitelli in viale Castellammare 69/b.
Accesso libero con posti limitati.
Per informazioni 06-66563973.