Pubblichiamo il testo integrale dell’iniziativa tratta da Q Fregene:
"L’ira è uno strano sentimento. Come dice Umberto Eco, “vuole e disvuole allo stesso tempo”. Vuole il bene per una passione frustrata per la giustizia ma vuole anche il male di chi arreca ingiustizia. E siccome arrabbiarsi non è bello, il volto si stravolge e i bambini si spaventano, evitiamolo. Anche in questa circostanza, con il lungomare che sembra più una strada di Beirut. Come? Con l’ironia, che invece più spesso fa arrabbiare gli altri e raramente lascia sensi di colpa.L’idea è la seguente: poiché con le voragini – e non solo – Fregene ha dovuto convivere diversi decenni della sua storia, in attesa che arrivi “l’anno del Signore” e che tutti i problemi vengano risolti, prendiamoci cura delle nostre buche. Come? Con un bel barattolo di vernice, in copertina abbiamo scelto il giallo che si vede meglio la notte, ma non vogliamo condizionare nessuno sulle sfumature. Allora, coloriamole bene, abbelliamole, così saranno più simpatiche e magari anche più visibili a quei poveri automobilisti che non le conoscono altrettanto bene e si innervosiscono quando le loro auto si rompono ruote e sospensioni. Una forma di protesta civile, senza grida e vene gonfie sul collo, anche quelle spaventano i bambini. Che invece possono partecipare gioiosi e colorare proprio la buca che “ha rotto la gomma dell’auto di papà”. In questi anni ne abbiamo viste tante di proteste per il dissesto stradale, ricordiamo in via Ortona le cassette della frutta delle buche, in via Cervia le signore che mettevano tappi con un secchiello di calce. In via Lido Orrì le voragini coperte dai vecchi elenchi del telefono. Insomma, un bel repertorio che dimostra, ieri come oggi, quanto il gruppo Federici non abbia proprio tra le sue priorità la manutenzione delle strade di Fregene. Nonostante gli spetti dagli accordi sottoscritti, “troppo onerosi”. Sia quando la convenzione procede bene e il cemento scorre in gran quantità dalle betoniere, sia quando ci sono problemi, come ora. E conferma anche quanto l’amministrazione sia distratta, visto che non si ricorda di obbligare il convenzionato agli accordi stipulati, né a intervenire al suo posto ma sul serio. E non si tratta solo di buche, molte strade andrebbero chiuse al transito per il dissesto in cui si trovano, basta pensare a via Palombina, via Tellaro, via Falconara, via Porto Recanati… Ecco, l’ira ora ritorna, si è insinuata, fermiamola. Andiamo a comprare un bel barattolo di vernice fosforescente e spennelliamo il fondo della prima buca che troviamo. Non bisognerà cercare tanto e forse sarà liberatorio. Dare un senso a queste buche, abbellirle, in fondo sono un nostro patrimonio storico. E diamine, dimostriamo un po’ di gentilezza e di attenzione anche verso di loro… (F.M.)