“Ieri siamo stati diverse ore su via dei Tre Denari sperando di non vedere il passaggio dei Tir”. È quanto dice con una nota il Comitato Rifiuti Zero Fiumicino. “Le speranze sono state subito deluse non solo e non tanto dal seppur modesto passaggio dei mezzi dell’AMA (passaggio ripreso alla grande non appena ce ne siamo andati) quanto da ciò che abbiamo appreso, paradossalmente per bocca non dei nostri Amministratori ma dei responsabili AMA intervenuti sul posto, rispetto al futuro prossimo e remoto di quest’impianto – sottolinea il Comitato – L’ingegnere dell’ AMA ci ha informato che, in base a nuova normativa ed in attesa della definizione dell’iter autorizzativo dell’ A.I.A. (autorizzazione integrata ambientale prevista da luglio scorso anche per i impianti come questo di via Tre Denari) i rifiuti di Roma potranno continuare ad essere trasferiti a Maccarese in virtù della precedente proroga rilasciata a giugno 2014 dalla Provincia di Roma! Una “proroga d’ufficio” in poche parole, ma non è tutto, dulcis in fundo, il nostro Comune sarebbe alla ricerca di un sito alternativo a quello di Tre Denari da mettere a disposizione di AMA per un nuovo impianto di trasferenza! Cosa sta succedendo alle nostre spalle e sulle nostre teste? Perché occorre un’ AIA per un impianto parzialmente dedicato alle operazioni di trasferenza, stando alle notizie di ieri mattina, ancora solo fino a giugno prossimo? Se AMA ha reperito nuovi siti all’interno del territorio comunale romano, come ci aveva assicurato a dicembre scorso la nostra Amministrazione, perché intraprende un percorso autorizzativo impegnativo che potrebbe concludersi oltre giugno? Perché Fiumicino deve continuare a farsi carico di circa 115.000 t/a di “monnezza” di Roma quando ne produce meno di 50.000? Ed ancora, perché dobbiamo noi, cittadini di Fiumicino, comprendere le difficoltà di AMA e continuare a subirne le scelte imprenditoriali e quelle politiche di Roma Capitale? Il Piano Regionale Rifiuti ancora vigente è quello della Polverini, abrogato solo nella seconda parte, che individua in Maccarese uno dei siti destinati al potenziamento dell’impiantistica esistente, forse sta riemergendo l’ombra del biogas che AMA voleva realizzare a fianco all’impianto di via Tre Denari e che prevedeva per l’appunto il trattamento di altre 90.000 tonnellate di FORSU (frazione organica rifiuti solidi urbani) di Roma bloccato da due anni di lotte? Forse ci stiamo sbagliando, ma le continue proroghe, i silenzi del comune, la confusione che regna nelle scarse dichiarazioni rilasciate dall’Assessore Cini a mezzo stampa, l’ assurdità di avere avuto oggi come unico interlocutore AMA, con cui non abbiamo alcuna ragione ed interesse a dialogare, tutto questo non ci tranquillizza. Non ci interessano i bilanci AMA, le difficoltà di questa azienda italiana che si definisce la più grande del settore rifiuti, coinvolta nelle vicende di Mafia Capitale e che colleziona arresti e scandali a ripetizione; a noi interessano la nostra salute e quella dell’ambiente in cui viviamo e li difenderemo in tutti i modi possibili, comprese anche eventuali azioni legali. Questa di Maccarese è una storia lunga nata nell’ormai lontano 1995, ricca di carte, documenti, contraddizioni, di legami più o meno manifesti con gli affari dei rifiuti, di inquinamento e di puzza, troppa confusione che ci sembra creata ad hoc per non farci capire cosa si sta mettendo in campo per il futuro di Fiumicino. Ma i cittadini hanno la necessità di capire e il diritto di essere informati. Anche oggi alcuni di noi saranno di nuovo su via Tre Denari a documentare il passaggio dei TIR AMA, la stessa cosa accadrà domani e nei giorni a seguire”.