“Il “NO” è esteso anche al piano regionale rifiuti – dicono i membri del Comitato – NO ai giochetti politici sulla nostra pelle, per la raccolta porta a porta, il riciclo ed il riuso. È  da quasi un anno che stiamo contrastando l’ipotesi della Regione Lazio di localizzare a Pizzo del Prete-Palidoro una discarica ed un inceneritore. È da quasi un anno che chiediamo all’amministrazione di Fiumicino di ritirare la delibera 111/2008, quella che mette a disposizione il nostro territorio a questo scempio e mette a rischio la salute di noi tutti.
Ad oggi nulla è cambiato, il territorio di Fiumicino nord e comuni limitrofi è ancora sotto la minaccia di una discarica ed inceneritore,il cosiddetto CANCROvalorizzatore, a Palidoro, la raccolta differenziata a Roma avanza mensilmente di punti decimali e con questo ritmo arriverà al 65%, obbligo di legge, forse nel prossimo decennio, la politica si palleggia le responsabilità, e tocca ai Cittadini proporre le soluzioni che le amministrazioni avrebbero dovuto già mettere in campo; raccolta differenziata porta a porta, riciclo e riuso, trattamento a freddo dei rifiuti. Non è fantascienza, esiste già tutto, tranne che, evidentemente, la volontà politica ed economica, e la vicenda dell’inceneritore di Albano, che crediamo ancora si possa evitare, ne è la triste riprova. I politici di Fiumicino sono già in campagna elettorale, ed usano il tema solo a questi fini, dimenticandosi delle oltre 15.000 firme dei Cittadini contro questo disastro, avviando un nuovo servizio di igiene urbana che ci costa poco meno di 13 Mln di Euro l’anno, tra i costi previsti per l’ATI ed i costi diretti del comune, dove la raccolta differenziata porta a porta è citata a livello bibliografico, dove non è possibile stabilire con certezza in quale anno siderale questo comune rispetterà l’obbligo di legge del 65% di raccolta differenziata, sicuramente non nell’ambito di questi 7 anni; un comune che è maglia nera nel Lazio riguardo il riciclo ed il riuso. Canapini sperava e forse spera ancora in una discarica ed un inceneritore sul suo (ancora per poco) territorio per nascondere il pattume sotto il tappeto, e il tappeto è la cittadinanza che pretende di addomesticare. Ma noi non molleremo! È la salute dei nostri figli che ci interessa”.