Louis alla Baia

Lo ha salvato una signora che passava e si è messa in mezzo. «Ma lasciatelo stare, vergogna, in cinque contro uno». Approfittando della sorpresa è riuscito a scappare nella casa dove dorme chiudendosi il cancello alle spalle. Poteva essere un altro caso Willy Monteiro Duarte, l’ennesimo, perché le cronache, la storia, a certe persone non insegnano niente.

È successo qualche giorno fa al Villaggio del Pescatori. Lonsey Longare, per tutti «Louis», è un 33enne della Costa d’Avorio, da 5 anni fa il bagnino alla Baia e lo conoscono tutti. Finito il lavoro, va a fare la spesa al supermercato, al ritorno a casa su via Silvi Marina, tra Mastino e la Baia, la fila delle auto in uscita dal Villaggio dopo l’aperitivo è già lunga.

Su un’Audi 3 nera ci sono cinque giovani, dai finestrini abbassati partono i primi insulti: «Sporco negro tornatene a casa». Louis si gira sorpreso: «Ma che volete!», gli dice. Basta per far scattare la spedizione. Gli sportelli si aprono, lasciano l’auto in mezzo alla fila e lo circondano continuando a insultarlo: «Negro di merda, te ne devi andare», gli gridano in faccia, sempre più vicini e minacciosi.

A quel punto compare la signora, una santa, a passetti si fa largo tra le auto e senza paura li affronta e gli grida che devono vergognarsi. Un attimo di esitazione e Louis trova il varco, borsa della spesa ancora in mano scappa e si butta dentro il cancello. Il branco non lo segue, si è smarrito, i clacson delle auto in fila suonano, così, pieni di rabbia, risalgono sull’Audi sgommando.

Louis non sporge denuncia ma racconta quello che è accaduto: «Sono da tanti anni in Italia e non mi era mai successa una cosa così – dice ancora amareggiato – mi sono sempre sentito a casa mia. Nei loro occhi c’era solo odio, c’è mancato poco e mi sarebbero saltati addosso».

«Erano in cinque – racconta Gildo Sciarretta che ha assistito alla scena – avranno avuto tra i venti i venticinque anni. Dovevano essere ubriachi o peggio, l’auto aveva una targa tedesca, le prime lettere erano RS, hanno preso la curva finale a tutta velocità, potevano ammazzare qualcuno. Gira gente strana, specie la sera bisogna fare attenzione, ci vorrebbe una maggiore sorveglianza. Siamo tutti alla mercé di questi teppisti».