“Siamo convinti che la parte lesa debba essere risarcita per la perdita del proprio caro – ha detto l’assessore al Personale e all’Avvocatura Emilio Scalfarotto – ma non siamo noi a dover pagare. La strada sulla quale è morto il ragazzo è ed era una via privata a pubblico transito. Abbiamo perso in prima istanza, ma ci riserviamo di andare avanti e portare in causa anche la proprietà a cui appartiene la strada di Fregene”. L’incidente avvenne il giorno di Pasqua del 2002. Il trentacinquenne Enrico Pallotta era a bordo della sua moto quando perse il controllo del mezzo e andò a sbattere contro un palo, perdendo la vita. A stabilire la colpevolezza del Comune dopo sette anni di processo è stato il Tribunale civile di Civitavecchia. La responsabilità, secondo il giudice, era da ricondursi non all’alta velocità della vittima, ma alle “pessime condizioni in cui si presentava la strada”.