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Sull’incredibile vicenda siamo tornati più volte nei mesi scorsi, tentando di usare anche le armi dell’ironia perché sopraffatti dallo stupore per la superficialità e il disinteresse, al limite del disprezzo, dimostrato verso le più elementari regole di sicurezza stradale. Ma oggi non abbiamo voglia di scherzare, qui c’è poco da ridere e nemmeno da gioire per quanto è successo ieri. Lasciamo parlare i fatti: dalla prima segnalazione sui rischi per chi transitava su viale Castellammare, ne abbiamo parlato il 4 maggio. Del tombino sul marciapiede il 24 dello stesso mese. Fate voi i conti su quanto tempo è dovuto trascorrere prima dell’intervento: non ci resta che piangere. Qualche inguaribile ottimista potrebbe replicare dicendo che, in fondo, tutto è bene ciò che finisce bene, ma anche lui dovrà ricredersi. È di metà luglio, infatti, la segnalazione di profondo e stretto avvallamento che si è formato vicino ad un tombino della rete fognaria sempre su viale della Pineta, molto rischioso per un mezzo a due ruote. E quello così è rimasto, nonostante che, come in altre occasioni simili, i lavori di riparazione siano consistiti in una semplice gettata di asfalto. Ma se i tempi sono quelli dell’intervento di ieri serviranno ancora mesi. Chi vuole faccia i conti, noi abbiamo perso la voglia.