di Lorenzo D’Angelantonio
Ieri sera, un’entusiasta don Giuseppe Curtò ha ricominciato a dire la messa vespertina domenicale a San Gabriele, nel Villaggio dei Pescatori di Fregene. Il giovane neo-parroco sembra animato da molte buone intenzioni.
Intanto in queste ultime settimane ha dato mandato a una squadra di volontari locali, capitanata dal giovane Tommaso Campenni’ che vanta Natali e radici in questa zona di Fregene, di mettere un po’ a posto la chiesetta e il restyling, pur se ancora da completare, sembra già dare un altro aspetto all’edificio religioso.
Vi è che una nutrita folla di fedeli ha partecipato alla santa messa e ciò non può non rimandare ai bei tempi andati quando San Gabriele era addirittura parrocchia principale di Fregene-nord prima col fondatore don Lino Mendini e con don Francesco Decio che poi assunse il ruolo di parroco di tutta la comunità fregenese.
Con ancora qualche impavido bagnante che si vedeva andare verso la spiaggia prospiciente, don Giuseppe, felice come un ragazzino al quale hanno regalato una bellissima bici nuova, dopo aver ringraziato i volontari e ogni persona che si sta dando da fare per la buona opera, ha incentrato il suo sermone sulla fiducia (Fede) nel Signore e nella Sua Espressione attraverso la Parola di Gesù.
I parrocchiani, accompagnati durante tutto il tempo della messa dalla voce del piccolo Ettore, un po’ la mascotte della situazione vista l’età media del gruppo, non sembravano per niente infastiditi, considerando questa cosa un po’ come un arricchimento del valore spirituale e sacramentale della messa.
Un bel bagno di preghiera positiva e un bel tuffo nel passato per molti che hanno vissuto la storia di San Gabriele e della località fin dalla fine degli anni ’60.
Con la integrazione alla predica del discorso finale del mitico Silvio, impeccabile (come sempre) assistente all’altare che, invitando con forza a pregare per i sacerdoti in particolare don Giuseppe e don Massimiliano, faceva fare a tutti un magnifico balzo indietro di almeno trenta anni…
Evviva!
