Il Comune di Fiumicino vince un finanziamento per l’apertura di un Centro antiviolenza (Cav). Tra i vari comuni che hanno partecipato all’avviso pubblico della Regione Lazio, che ha messo a bando risorse finalizzate all’istituzione di 8 Centri antiviolenza e 3 Case rifugio su tutto il territorio laziale, il progetto presentato dall’Assessorato ai Servizi sociali del Comune di Fiumicino si è piazzato al secondo posto in termini di punteggio. Il Comune di Fiumicino potrà dunque contare su risorse regionali pari a oltre 60mila euro, a cui va ad aggiungersi un cofinanziamento comunale di ulteriori 20mila euro.
“La nostra partecipazione a questo bando era doverosa – spiega l’assessore ai Servizi sociali Paolo Calicchio – Da tempo con il sindaco Esterino Montino stiamo operando per cercare di creare un luogo di ascolto e di sostegno alle donne vittime di violenza. Negli anni l’Amministrazione Comunale ha promosso eventi di sensibilizzazione, formazione e condivisione tra diversi attori, istituzionali e del privato sociale. Da queste azioni strutturate è nato il protocollo operativo territoriale per la promozione di strategie finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno della violenza contro le donne. Una forte e convinta progettualità ha cominciato, dunque da tempo, a tessere una rete di relazioni, condivisione, messa a punto di strategie, proprio con l’obiettivo di dotare il territorio comunale di un Centro antiviolenza”.
Obiettivo che grazie al finanziamento ottenuto dalla Regione si avvicina. “Ci sono ancora alcuni adempimenti burocratici da assolvere – ha aggiunto l’assessore – ma siamo fiduciosi di raggiungerlo presto”.
I dati Istat evidenziano che quasi 7 milioni di donne nella propria vita hanno subito una forma di abuso e la percentuale dei figli che assistono alla violenza sulla propria madre è in aumento. A livello territoriale, i dati riferiti dallo Sportello Codice Rosa dell’ospedale G.B. Grassi di Ostia hanno registrato, negli ultimi tre anni, circa 600 accessi, mentre sul territorio di Fiumicino, ad oggi, sono 12 i casi conclamati di violenza sulle donne.
“L’apertura di un Cav è un obiettivo da perseguire con determinazione – ha detto la consigliera comunale Erica Antonelli – perché sul tema della violenza contro le donne c’è ancora molto da fare. Ce ne accorgiamo ogni volta che apriamo le pagine dei giornali: una mattanza infinita. Il Comune – ha proseguito – in questi anni ha promosso eventi, incontri e manifestazioni su tema, coinvolgendo anche le scuole e le associazioni del territorio per diffondere la cultura di genere, il rispetto del corpo delle donne e dei loro diritti. L’ultima iniziativa il 25 novembre a piazza Grassi. Purtroppo però – ha aggiunto la consigliera Antonelli – quando ci troviamo di fronte a grandi aziende che non si fanno scrupoli a licenziare madri separate e con figli, ci rendiamo conto di quanto ci sia bisogno di un ragionamento più ampio sul tema. Perché le forme di violenza sulle donne non finiscono con le botte e con i lividi ma, in modo subdolo, si estendono anche in ambito lavorativo, economico e sociale. Questo significa che per aiutare le donne dobbiamo garantire loro un’occupazione stabile, infondere loro la consapevolezza del proprio valore e delle proprie capacità; costruire quelle reti di protezione necessarie dopo la denuncia di violenza; ampliare i servizi alla famiglia… Nulla di tutto questo è facile ed immediato, ma è sicuramente compito delle istituzioni, ad ogni livello, operare in tal senso”.