Dovuto allo stato delle ultime settimane di Vasile, spesso poco lucido a causa dell’alcol che aveva preso a consumare. “La sera della sua morte eravamo andati al supermercato a comprare del liquore”, hanno confessato ai carabinieri gli amici, che spesso si radunavano il pomeriggio davanti al Bar Cattani. E’ già un miracolo che Vasile sia riuscito ad arrivare alla capanna di via Maratea con la bicicletta, poi si deve essere addormentato sotto uno strato di coperte ma con la sigaretta in bocca. Le fiamme lo hanno avvolto come una torcia non dandogli alcuna possibilità di fuga. La visita ai resti della baracca è stata uno shock: tutto carbonizzato, persino la rete del letto su cui dormiva. Poi rifiuti, escrementi, tutto intorno alle lamiere, qualche tegame, maglie appese agli alberi. Difficile immaginare che un essere umano possa vivere in condizioni simili. “Siamo circondati dal degrado più assoluto – commenta Marco Cattani – queste cose non dovrebbero accadere in un paese civile”. (Produzione riservata