Che quando sarà a regime, tra otto mesi circa, sarà capace di trasformare le deiezioni quotidiane delle vacche in metano. La miscela formata da liquami e foraggi, come la granella di mais, diventerà biogas che avviato all’impianto produrrà elettricità e calore. Se l’iter del progetto è stato lungo, con tutta la trafila di pareri e nulla osta degli “enti territoriali”, alla fine l’ad della Maccarese Silvio Salera ha vinto la sua battaglia. L’investimento è notevole, più di 2 milioni di euro, ma permetterà all’azienda dei Benetton di rientrare alla grande. Prima di tutto perchè l’energia elettrica, oltre a quella utilizzata, sarà ceduta all’Enel in modo tale da ammortizzare l’investimento in pochi anni. Poi perchè permetterà alla società di non avere più problemi di “impatto ambientale”, considerata la questione dello smaltimento giornaliero di liquami di circa 4 mila bovini che fanno di Maccarese l’azienda zootecnica più grande d’Europa. Localizzata, però, nella Riserva del Litorale Romano e a pochi passi dal mare. <<L’impianto consentirà di produrre 4,5 milioni di Kw l’anno con l’utilizzo di liquami ed insilati – conferma Salera – un grande passo per l’utilizzo di fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica con una bassa emissione di CO2, oltre al vantaggio di natura ambientale, in quanto i liquami dopo aver subito il trattamento anaerobico, non presentano più alcun odore>>. L’impianto sarà realizzato dalla Schmack Biogas, azienda leader del biogas che ha una esperienza consolidata con oltre 240 impianti realizzati nel mondo.