La deroga è arrivata. Con tanto di scuse per il ritardo da parte della direzione generale dell’Usr, l’Ufficio scolastico regionale. La conferma arriva direttamente dal dirigente del Leonardo da Vinci Daniela Gargiulo:

“La richiesta era stata inoltrata nei primi giorni di settembre dopo un lungo lavoro di preparazione – spiega – avevamo fatto incontri con l’assessore comunale alla Scuola Paolo Calicchio e con il responsabile della Trotta Bus che ci avevano assicurato formalmente la disponibilità ad adeguare le corse per trasportare tutti gli studenti in sicurezza in unica fascia oraria.

E avevamo fatto di più, un sondaggio per capire in base alla provenienza, quanti e quali dei nostri studenti utilizzavano il Tpl per raggiugere la scuola. Una volta chiaro il quadro avevamo chiesto la deroga con tutti i tasselli al loro posto, deroga che finalmente è arrivata”.

Contestualmente alla protesta degli studenti con cui c’è stato questa mattina l’incontro della dirigente che ha spiegato la situazione generale ai ragazzi.

Quindi grazie alla deroga sarà possibile tornare all’orario dello scorso anno, quindi due ingressi alle 8.10 e 9.10, con le ultime due ore di 50 minuti che faranno uscire i ragazzi che entrano più tardi, e faranno sei ore al massimo, alle 14.40.

Al ritorno a scuola dopo il ponte, mercoledì 6 ottobre, sarà così possibile iniziare con i nuovi orari permettendo ai ragazzi di avere un pomeriggio con del tempo a disposizione per svolgere attività, oltre allo studio.

E quando gli orari saranno a breve definitivi sarà possibile coordinare le uscite delle classi con la partenza delle linee del Tpl coordinandole con l’Ufficio dei Trasporti comunale.

“Abbiamo anche chiesto al Comune – spiega la dirigente Daniela Gargiulo – la possibilità di pavimentare l’area piena di sterpaglie vicina alla scuola per migliorare la sicurezza dei ragazzi al momento di prendere l’autobus su via della Muratella e altri interventi su via di Maccarese. Il numero dei docenti e degli studenti cresce sempre di più e abbiamo bisogno di rimodulare gli spazi”.