Destinatari, il primo cittadino Mario Canapini, l’assessore alla Pianificazione Mario Russo e quello al Territorio Antonio Prete, ai quali viene chiesto di “partire alla guerra per Fregene”. Dove da un anno e mezzo i lavori di riqualificazione si sono arenati. Nuove strade, marciapiedi, lungomare centro, il “crono programma” è fermo al 13 ottobre del 2009, il giorno in cui è scattato il sequestro della Procura di Civitavecchia delle nuove ville sul lungomare, nella zona della Lente, per presunte irregolarità nel rilascio delle concessioni edilizie. Da allora la convenzione urbanistica, l’accordo tra Comune di Fiumicino e le società immobiliari dei Federici – ancora oggi proprietarie di gran parte della località balneare – è di fatto saltato finendo nella nebbia. Così ora Massimiliano Graux, capogruppo Pdl, insieme ai consiglieri dello stesso partito Marco Fantauzzi, Salvatore Miele e Ferdinando Romani, hanno indirizzato un appello affinché si arrivi ad una drastica soluzione: “considerato che le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade si sono fermate da un anno e mezzo in violazione degli articoli della convenzione, chiediamo che vengano attivate per inadempienze le procedure di recupero delle fideiussioni”. Inoltre i firmatari chiedono se “esista un programma alternativo per le opere di urbanizzazione primaria da parte della amministrazione comunale”. Pronta la risposta di Mario Canapini: “la convenzione è oggetto in questi giorni di verifica da parte degli uffici, stiamo valutando oneri e i lavori fatti per avere il quadro completo. Ma la strada della messa in mora è ardua, si arriverebbe ad un contenzioso dai tempi lunghissimi che finirebbe ancora di più per paralizzare Fregene”. “La stasi che si è finora verificata non è dipesa dalla nostra volontà – interviene Elia Federici dell’Ares 2002 – siamo intenzionati a rispettare gli impegni su Fregene, naturalmente se tutti lo faranno. Presto, nei limiti del possibile, daremo un segnale di questa nostra disponibilità”. Corsi e ricorsi storici, per l’eterna incompiuta Fregene i problemi non mancano. “Sembra una maledizione – commenta Franco Travaglini presidente della Pro Loco – e nello stallo torna il degrado. Perché oltre alla riqualificazione non si fa più la manutenzione ordinaria. Così strade, marciapiedi, aiuole, peggiorano giorno dopo giorno”. Nei mesi scorsi più volte il sindaco ha fatto ricorso a “ordinanze in danno”, in via Ortona e viale Sestri Levante, dove le buche erano diventate crateri. Anche tra i cittadini l’insofferenza cresce: qualche giorno fa una signora in via Bonaria, per un marciapiede fatiscente, è caduta rompendosi il braccio. Molti gli esposti dei privati che chiedono la messa in sicurezza della propria via, mentre altri cominciano a pensare di unirsi in una sorta di class action.